Venere e Amore
Giovan Francesco Barbieri - Guercino
Accademia di San Luca
Nel 1632 Guercino realizza l’opera nella villa del conte Filippo Maria Aldrovandi. Questi fece decorare la residenza, o meglio il castello, poco distante da Cento, in seguito al suo matrimonio con isabella Pepoli (1617).
Venere e Amore si trovava sul camino nella stanza con Storie di Clorinda, ma fu strappata dal muro attorno al 1786 e trasportata nella dimora bolognese della famiglia. L’opera fu poi donata a papa Gregorio XVI e successivamente dalla Pinacoteca Capitolina, approda all’Accademia di San Luca nel 1836.
Il dipinto con Venere e Amore si pone in chiusura
del cosiddetto “periodo di transizione” del Guercino (1623-1632), ovvero di
quella fase di progressivo mutamento in direzione di uno stile meno “barocco” e
più “classico”.
Entro un paesaggio, la dea, seduta a terra e appoggiata a preziosi
cuscini, volge lo sguardo ad Amore che, in volo, dopo aver infilzato
sull’albero il cuore infiammato, sta per levare un secondo dardo dalla sua
faretra.
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