Giovan Francesco Barbieri - Guercino
mercoledì 17 aprile 2024
Biografia di Giovan Francesco Barbieri - Guercino
Sacra Famiglia - Guercino - Pinacoteca Capitolina
Sacra Famiglia
Guercino
Pinacoteca Capitolina
San Giovanni Battista - Guercino - Pinacoteca Capitolina
San Giovanni Battista
Guercino
Pinacoteca Capitolina
San Giovanni Battista - Guercino - Pinacoteca Capitolina
San Giovanni Battista
Guercino
Pinacoteca Capitolina
giovedì 11 aprile 2024
Cleopatra davanti ad Ottaviano Augusto - Guercino - Pinacoteca Capitolina
Cleopatra davanti ad Ottaviano Augusto
Guercino
Pinacoteca Capitolina
Il dipinto Cleopatra
davanti a Ottaviano raffigura un celebre
episodio narrato dallo scrittore greco Plutarco: nella battaglia di Azio nel 31
a.C. Ottaviano Augusto sconfigge l’esercito d’Egitto ed ottiene la completa
sottomissione di Cleopatra che tenta di sedurlo inutilmente, e dopo la morte per
suicidio, passa alla storia come l’ultima regina d’Egitto.
L’opera, a carattere storico,
viene dipinta dal Guercino nel 1640 circa su commissione del Cardinale Giulio
Sacchetti.
Morte di Didone - Guercino - Galleria Spada
Morte di Didone
Guercino
Galleria Spada
Opera "parlante", secondo lo stile del pittore, che narra delle vicende di una sovrana, la Morte di Didone era davvero un quadro degno di una destinazione reale, essendo inizialmente stato commissionato dal Cardinal Bernardino Spada per Maria de' Medici, regina di Francia. A seguito del rovescio di fortuna di Maria, fuggita in Belgio, fu Bernardino stesso a saldare il quadro al pittore nel 1631, per la cifra di 400 scudi: esso costituisce, assieme ad un importante ritratto a mezzo busto del cardinal Spada -che pure si conserva nella collezione- non solo una testimonianza dei vertici raggiunti dalla pittura del Guercino, ma anche la prova della predilezione del cardinal Bernardino per i massimi rappresentanti del Seicento emiliano.
Et in Arcadia Ego - Guercino - Palazzo Barberini
Et in Arcadia Ego
Guercino
Palazzo Barberini
Guercino dipinse Et in Arcadia ego probabilmente a ridosso del viaggio a Venezia con padre Pietro Pederzani nel 1618. In laguna la pittura di soggetto pastorale in chiave allegorica proposta da Giorgione, Tiziano, Giulio e Domenico Campagnola, era molto apprezzata.
Il dipinto raffigura l’incontro perturbante tra due giovani pastori e la Morte effigiata come un teschio, davanti a un livido tramonto dall’aria temporalesca, tipicamente ferrarese. Alcuni dettagli rafforzano l’atmosfera cupa della scena: la civetta nascosta tra i rami è un tradizionale motivo funerario e notturno; un moscone ed il topo presso il cranio ne sottolineano il decadimento ancora in corso; il bruco, futura farfalla, evoca il concetto della trasformazione e dello scorrere del tempo. I pastori in abiti seicenteschi osservano il teschio, uno con espressione sorpresa, l’altro con aria assorta e malinconica. Prendono coscienza che anche nel loro mondo mitico, l’Arcadia, esiste la Morte.
mercoledì 10 aprile 2024
Erminia ritrova Tancredi ferito - Guercino - Galleria Doria Pamphilj
Erminia ritrova Tancredi ferito
Giovan Francesco Barbieri - Guercino
Galleria Doria Pamphilj
Endimione dormiente - Guercino -Galleria Doria Pamphilj
Endimione dormiente
Giovan Francesco Barbieri - Guercino
Galleria Doria Pamphilj
Santissima Trinità Giovan - Guercino - Chiesa di Santa Maria della Vittoria
Santissima Trinità
Giovan Francesco Barbieri - Guercino
Chiesa di Santa Maria della Vittoria
Sant'Agostino tra i SS. Giovanni Battista e Paolo eremita - Guercino - Chiesa di Sant'Agostino
Sant'Agostino tra i SS. Giovanni Battista e Paolo eremita
Giovan Francesco Barbieri - Guercino
Chiesa di Sant'Agostino
Nativo di Cento il Guercino si recò a lavorare a Roma dove ci ha lasciato diverse tele nella Chiesa di S. Agostino a Roma, fra le quali questo Agostino fra il Battista e Paolo eremita.
L'opera fu realizzata fra il 1637 e il 1638 come testimoniano alcune note di pagamento che il fratello Paolo Antonio annotava su un Diario economico.
A commissionare il quadro sarebbe stato il Padre agostiniano Ippolito Gaudenzi che lo pagò in più rate per un totale sembra di 258 scudi. La tela è posta nella Cappella di S. Agostino ed è attorniato da altre due opere del Lanfranco, la cui influenza si fece sentire sull'opera della maturità del Guercino.
Santa Margherita diAntiochia - Giovan Francesco Barbieri - Guercino - Basilica di San Pietro in Vincoli
Santa Margherita diAntiochia
Giovan Francesco Barbieri - Guercino
Basilica di San Pietro in Vincoli
Nella cappella a destra del
presbiterio (che un tempo era dei conti Silvestri), dedicata a santa
Margherita d'Antiochia, si conserva la pala di altare, Santa
Margherita d'Antiochia , olio su tela, di Giovanni Francesco
Barbieri detto il Guercino.
La leggenda narra che Margherita di Antiochia, giovanissima martire
cristiana vissuta ai tempi delle persecuzioni di Diocleziano, rifiutò di
rinnegare il credo cristiano, dopo essere stata processata e sottoposta a
molteplici torture venne gettata in una cella, dove il demonio si materializzò
in sembianze di drago e la inghiottì. Ma la fanciulla, sorretta da fede
incrollabile, riuscì eroicamente a riemergere dal ventre della bestia
squarciandone le viscere con la croce che teneva fra le mani.
Venere e Amore - Giovan Francesco Barbieri - Guercino - Accademia di San Luca
Venere e Amore
Giovan Francesco Barbieri - Guercino
Accademia di San Luca
Nel 1632 Guercino realizza l’opera nella villa del conte Filippo Maria Aldrovandi. Questi fece decorare la residenza, o meglio il castello, poco distante da Cento, in seguito al suo matrimonio con isabella Pepoli (1617).
Venere e Amore si trovava sul camino nella stanza con Storie di Clorinda, ma fu strappata dal muro attorno al 1786 e trasportata nella dimora bolognese della famiglia. L’opera fu poi donata a papa Gregorio XVI e successivamente dalla Pinacoteca Capitolina, approda all’Accademia di San Luca nel 1836.
Il dipinto con Venere e Amore si pone in chiusura
del cosiddetto “periodo di transizione” del Guercino (1623-1632), ovvero di
quella fase di progressivo mutamento in direzione di uno stile meno “barocco” e
più “classico”.
Entro un paesaggio, la dea, seduta a terra e appoggiata a preziosi
cuscini, volge lo sguardo ad Amore che, in volo, dopo aver infilzato
sull’albero il cuore infiammato, sta per levare un secondo dardo dalla sua
faretra.
mercoledì 3 aprile 2024
Sepoltura e gloria di santa Petronilla - Giovan Francesco Barbieri – Il Guercino - Pinacoteca Capitolina
Sepoltura e gloria di santa Petronilla
Giovan Francesco Barbieri – Il Guercino
Pinacoteca Capitolina
Saul e Davide - Guercino - Palazzo Barberini
Saul e Davide
Guercino
Palazzo Barberini
Flagellazione di Cristo - Guercino - Palazzo Barberini
Flagellazione di Cristo
Guercino
Palazzo Barberini
Ecce homo - Giovan Francesco Barbieri - Guercino - Palazzo Barberini
Ecce homo
Giovan Francesco Barbieri - Guercino
Palazzo Barberini
Il dipinto Ecce Homo (ovvero ecco l’uomo), raffigura il Cristo, sofferente dopo la flagellazione e mostrato alla folla con la corona di spine sul capo e in mano l’asta con la quale è stato battuto. La caratteristica fondamentale dell’opera è data dall’intenso pathos dell’espressione con lo sguardo del Cristo rivolto verso l’alto, verso il cielo.
Il figliol prodigo - Giovan Francesco Barbieri - Guercino - Galleria Borghese
Il figliol prodigo
Giovan Francesco Barbieri - Guercino
Galleria Borghese
Sibilla Persica - Giovan Francesco Barbieri - Guercino - Pinacoteca Capitolina
Sibilla Persica
Giovan Francesco Barbieri - Guercino
Pinacoteca Capitolina
Il dipinto raffigura la Sibilla Persica (della Persia) in atteggiamento malinconico. Nel mondo antico le Sibille erano le sacerdotesse di Apollo, con il dono di prevedere il futuro; nella tradizione cristiana viene attribuito loro l’annuncio della nascita di Cristo e per questa ragione sono state spesso raffigurate accanto ai profeti biblici.
L'Aurora - Guercino - Casino di Villa Boncompagni Ludovisi
L'Aurora
Guercino
Casino di Villa Boncompagni Ludovisi
Il Casino ora Boncompagni Ludovisi, un tempo di proprietà del Cardinal Del Monte, nei pressi di Porta Pinciana è senza alcun dubbio uno dei gioielli della Roma di XVI-XVII secolo.
Il Casino un tempo inserito all’interno di un più vasto complesso residenziale e circondato da un giardino all’italiana, conserva oggi solamente il piccolo ma prezioso Casino.
Il Cardinal Del Monte fece decorare il Salone del pian terreno con l’Aurora, affresco realizzato da Guercino e da Agostino Tassi che fece le “quadrature" che conferiscono uno straordinario effetto di illusionismo spaziale.
Il carro di Eos ( l’ Aurora) passa velocemente sopra le architetture che vengono viste con prospettiva illusionistica aperte verso il cielo. I colori sono purissimi e culminano nella pezzatura del manto dei cavalli che con foga trainano il carro. L’impronta barocca si unisce all’influenza della pittura veneziana.
L’artista vuole rappresentare non semplicemente il sorgere di un qualunque nuovo giorno, ma allegoricamente l’alba di una nuova era di gloria per la famiglia Ludovisi.
Biografia di Giovan Francesco Barbieri - Guercino
Giovan Francesco Barbieri - Guercino Giovan Francesco Barbieri, pittore italiano Barocco, nasce a Cento, nel Ducato di Ferrara, il 2 febbrai...

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